E Polis / Il Sardegna. Lunedì 20 MARZO 2006 pag. 8
Ricorre venerdì il trentennale del golpe in Argentina. Il 24 marzo del 1976, senza incidenti né clamori, i militari capeggiati da Jorge Videla presero il potere dando vita ad una dittatura feroce, durata 7 anni e tristemente nota per i 30.000(!) desaparecidos. Per me l’Argentina, oltre al calcio e al tango, si è sempre identificata con la sua grande letteratura, cerebrale e fantastica insieme, da Borges a Cortázar, da Denevi al contemporaneo Pablo De Santis. E gli autori della generazione di mezzo? Esiliati, come Soriano e Puig, o “scomparsi” come Walsh e Conti: torturati a morte in qualche campo militare o gettati dall’aereo nell’oceano. Come l’editore e fumettista Hector German Oesterheld, autore della saga “L’eternauta” e padre di quattro figlie, a loro volta rapite e uccise dagli aguzzini della giunta militare. Grazie a una ricca bibliografia e a diversi film a poco a poco si è svelata quell’orrenda stagione della “guerra sucia”, la sporca guerra. E se quell’epoca di sterminio oggi è meno oscura lo dobbiamo, fra i tanti, anche ai “nostri” Carlo Figari e Massimo Carlotto. Il primo nel libro “El Tano” ripercorre, attraverso la vicenda di due desaparecidos sardi, la storia della “guerra sucia”. Così Carlotto, che ne “Le irregolari” dà voce ai sopravvissuti e alle coraggiose madri e nonne di Plaza de Mayo che si oppongono all’atrocità dell’oblio. Ricordare: solo così può aver senso l’auspicio che dà nome al comitato “Nunca más”. Ovvero: mai più!