“Milano da bruciare! è la composizione narrativa di fatti politici, esaltanti e tragici accaduti negli anni 70 a Milano. Nel suo scorrere il racconto non si ferma esclusivamente a Milano ma coinvolge anche fatti e giovani di Roma e Napoli. La rappresentazione prende vita dentro la cornice di un concerto di storie distinte.
Storie indissolubilmente legate allesperienze politiche, umane e alle intense vicende che hanno visto come protagonista unintera generazione. Giovani a quei tempi, certi di riuscire a mandare a gambe allaria un mondo di cui non se ne poteva più.”
…così recita la brochure. Lo spettacolo è un monologo molto ben sostenuto da Giancarlo Biffi, senza sottolineature eccessive, eppure ricchissimo di momenti forti, d’impeto, a tratti commoventi. La rievocazione di Biffi libera con potenza icastica le passioni, i colori, i tratti di una stagione ormai lontana. Accompagna lo spettatore sul tram, lo porta dalla periferia alla metropoli, ricostruisce lì sul palco con le sole parole l’istituto Molinari, fa rivivere i sogni, le illusioni, l’irruenza, i desideri, la violenta esplosione di una generazione protagonista di un grande accidentatissimo momento storico. Forse l’ultima generazione che poté dirsi giovane davvero. Un monologo che funziona; Biffi dovrebbe renderlo itinerante: il valore della sua testimonianza franca e partecipata merita di essere condiviso.
«Il racconto intreccia la mia biografia dimberbe sovversivo, provinciale, studente dellIstituto Tecnico Ettore Molinari con la biografia di una città: tram, odori, rumori, asfalto e cemento
Di chi non cè più: Giuseppe Pinelli, i miei compagni di scuola Sergio Ramelli e Franco Grasso, e poi Claudio Varalli, Giannino Zibecchi, Piero Bruno, Fabio Agostini
e di chi cè ancora
dei tanti che in quegli anni, hanno bruciato emozioni su strade pulsanti come un cuore, nello sforzo spasmodico di realizzare una straordinaria utopia. Il senso dellessere ribelli, alla ricerca di una rivoluzione impossibile, quando tutto era possibile. Non un tuffo nella nostalgia ma un viaggio
Un viaggio che porta un ragazzo dalla provincia ad incontrare, conoscere, amare, odiare una città, e ad unirsi e lottare insieme a tanti altri giovani. Una grande passione: il desiderio di modificare radicalmente lo stato presente delle cose o molto più semplicemente di mettere fuori gioco tutti quelli che lo volevano mantenere così comera
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Giancarlo Biffi
entrerò con calma a visitare il blog, non mi ci districo tanto bene e poi con la fretta…a presto, gli anagrammi li mando alla casella di posta