(…non le riserve petrolifere ma quelle monetarie)
La Banca centrale dell’Iran afferma che il processo di conversione delle riserve nazionali di dollari verso altre divise straniere è stato completato.
Il processo di diversificazione delle riserve di valute straniere dell’Iran attraverso la conversione delle riserve possedute in dollari verso altre divise è quasi completato, afferma la Fars News Agency citando ciò che Tahmasb Mazaheri, Presidente del Banco Centrale dell’Iran, ha riferito alla pubblicazione statunitense, The Emerging Market.
Tahmasb Mazaheri aggiunge che la procedura è stata portata avanti nel miglior modo possibile ed ha ottenuto il massimo risultato. Gli esperti ritengono che con la misura adottata l’Iran abbia guadagnato ingenti profitti a causa della grave caduta della valutazione del dollaro.
Altri paesi avrebbero preso misure simili per le medesime ragioni. Si ritiene che, per esempio, gli Stati del Golfo Persico stiano mantenendo il 30% delle loro riserve in valuta straniera in divise diverse dal dollaro.
Tratto da:
http://www.presstv.ir/detail.aspx?id=28261§ionid=351020102
Aggiungo io: una conversione, questa, che più di quella energetica – dal petrolio al nucleare – può allarmare Washington. Intanto Pakistan, India e Israele che hanno decine, centinaia di ordigni atomici e (a differenza dell’Iran) non hanno ratificato il trattato di non proliferazione nucleare, ricevono -vedi India- combustibile nucleare, strumentazione e assistenza da parte degli Usa. Scrive Noam Chomsky: “L’accordo fra Washington e Nuova Delhi (tuttavia non ancora stipulato dall’India, ndP) viola infatti la legislazione statunitense e scavalca il Nuclear suppliers group, il gruppo di 45 paesi che ha stilato una normativa rigorosa per ridurre i rischi di proliferazione.”
vedi l’articolo di Noam Chomsky “Cinismo atomico” tradotto da Internazionale: