Venerdì 6 febbraio alle 19 al Caffè Savoia, piazzetta Savoia 15 Cagliari, ripresento, ma per la prima volta da autore senza maschera, il libro uscito col nom de plume Gustavo Pratt “Scrittori à la carte. La nouvelle cuisine della letteratura sarda” (Aìsara).
Con:
Paolo Maccioni (Gustavo Pratt) autore/impostore;
Giorgio Podda, autore delle illustrazioni;
Elio Turno Arthemalle: letture ispirate.
Organizza l’Associazione Karalettura
“Diciotto ricette in forma di racconto scritte “alla maniera” di Niffoi, Agus, Fois, Capitta, Carlotto, Lecca, Abate, Angioni, Todde, Soriga, Alcioni, Floris, Clarkson, Maccioni, Nonnis, Marrocu, Ferruzzi, Pinna”.
Gli autori del menù devono ringraziare Gustavo-Paolo perché ha spinto alcuni lettori a comprare libri di scrittori oggetto di parodia. Si tratta di pubblicità (neanche tanto) occulta.
La carbonara
Uova
Guanciale
Grana
Pepe nero
Sale
Spaghetti
Acqua
Olio
Miei cari Gustavo Maccioni e Paolo Pratt
Intendiamoci sul vostro lavoro: ho capito che non si tratta di cucina, ma di parodie. Dico con disappunto che le ricette non sono complete, e mi delude leggere sotto ogni elenco di ingredienti una sorta di racconto in cui la preparazione si fonde con la narrazione senza spiegare a me, che da buon ignorante credevo di trovarmi tra le mani un libro di cucina, come si fanno il polpo in agliata e la trippa imperiale.
Per cui mi oppongo ad osannare il vostro lavoro, che sia poi più merito di Gustavo Maccioni o di Paolo Pratt me lo dirà la storia, e mi limito a correggere il tiro spiegando a voi due, cuochi da strapazzo, come si prepara la vera carbonara.
E non è per far lezione ai lettori, ascoltatori o frequentatori di questi eventi o di questi blog, ma per rendere giustizia al piatto romano per eccellenza, dopo questa letteraria abbuffata di cucina sarda che stento a capire, comprendere ed assimilare data la natura oscura delle istruzioni, e che mi obbliga a due settimane di disintossicazione a base di minestrine e brodini alla maniera di autori continentali.
Voi due, cari incorregibili felloni, meritate di essere puniti. Quindi vi condanno a due settimane di carbonara, con le dosi seguenti, adatte a due persone goderecce come voi:
50 grammi di guanciale, due uova (di una utilizzare solo il tuorlo, con l’albume fateci il cazzo che vi pare, ma non la carbonara), 50 grammi di grana grattuggiato, pepe al gusto. Sbattere le uova (ricordando che un tuorlo non va usato) dopo aver opportunamente rotto il guscio, metterci il formaggio ed una spruzzata di pepe e sbattere ancora fino a che il preparato sia leggermente schiumoso, far saltare il guanciale (con una goccia d’olio) e bollire l’acqua, usare spaghetti o maccheroni (per persone normali ci vuole un etto a testa, per voi non so…), e quando scolate la pasta, caldissima, mescolare il tutto facendo cuocere le uova solo con il calore della pasta.
Ora, se dopo questa mia esposizione continuate a voler scrivere ricette in modo da renderle incomprensibili, ricordate che noi grandi cuochi non vogliamo le vostre parole, ma semplici e lineari processi, chiari e limpidi anche per chi di letteratura non capisce un tubo.
Ora vi saluto augurando a voi ed al vostro seguito di prendervi un’indigestione che vi obblighi a due settimane di brodini e minestrine. Vi concedo anche carote lesse e pane sciapo…
Spero che alla fine… sarete riabilitati!