Come mi disse una volta un redattore della Nuova Sardegna che si occupa di gastronomia e ristorazione: “a Cagliari dove vai vai, se ordini piatti di mare difficilmente mangi male“. In parte è vero, tuttavia qualche attenzione è necessaria. Qui elenco alcuni indirizzi, dal “postaccio”, nel senso buono del termine, al ristorante stellato, divisi in tre gruppi: trattorie, ristoranti di fascia media, ristoranti di fascia alta. Inoltre qualche bottega di street-food, caffè, gelaterie, negozi di prodotti gourmet. Mi sono limitato quasi solo alla cucina cagliaritana o di mare, e quasi solo al centro città, in gran parte sono trattorie e ristoranti ubicati nei quartieri Marina e Castello, parecchi coi tavolini all’aperto nella bella stagione. Prenotazione consigliata in tutti i locali indicati.
I prezzi orientativi che ho scritto sono relativi alla cena. Da precisare che per pranzo molti ristoranti, anche non elencati qua, fanno menù promozionali, con 10-15€ in parecchi posti si pranza.
Ora siamo in controfase rispetto alla stagione dei ricci di mare, altrimenti se si capita in Sardegna fra novembre ed aprile non vi si può rinunciare: la loro gustosa polpa (in realtà le gonadi) direttamente al cucchiaio, o sui crostini, o ancora a condire gli spaghetti. In estate meglio concentrarsi su altro pescato: dentice, spigola, sarago, triglia, muggine, tonno, spada, cozze, vongole, ecc. ecc. (vedi qua). Il tardo inverno, infine, è la stagione migliore per la frittura del novellame (bianchetti o gianchetti), simile ai “frisceu de gianchetti” che i genovesi ben conoscono, ma senza tuorlo nella pastella, solo albume e farina.
Ci pensa Cannas via Sardegna 37 – 070.667815 chiuso la domenica.
Una trattoria alla buona, modesta. Si può optare per il menù fisso molto conveniente, 18€ che tutto sommato è la scelta migliore (1/4 di vino, pane e coperto inclusi). Spaghetti alle vongole come primo, e per secondo fritto misto o zuppa di cozze. Tutto nella norma, ci si accontenta, nessuna vetta entusiasmante, ma neppure nessuna stecca purché non si esca dal “protocollo”, meglio attenersi al menù del giorno!, oppure se ordinate alla carta limitarsi a un primo, ma non il risotto alla pescatora. Vino della casa… diciamo “diversamente buono” 😉
Stella Marina di Montecristo via Sardegna 140 –347 578 8964
Una trattoria genuina, nessuna concessione all’eleganza, ma pesce freschissimo. Abbondante il menù imposto: antipasti assortiti, primo del giorno (una pasta con ragù di cernia o altro pesce che tende ad essere gradevolmente dolciastra), frittura e grigliata mista, frutta di stagione, vino della casa, dolci sardi (non sempre disponibili), liquore. Il mitico Gigi Riva è una presenza abitudinaria in questa trattoria. Prenotare con largo anticipo. Punto debole: non hanno e non usano la bottarga. Niente caffè. Fra i 25 e i 30€ per il menù completo. Solo cash.
La Balena via Santa Gilla, 123 – 070 288415
Osteria verace, spartana e casereccia, senza fronzoli, vintage sia negli arredi che nello spirito della cucina, ma davvero genuina. Un cartello ancora esposto all’interno del locale recita:
“Non cuciniamo pasta / Non puliamo pesci / Non abbrustoliamo pane / Non si fanno caffè”
Oggi tuttavia gli attuali gestori, figli dello storico proprietario, cucinano la pasta, ma solo su ordinazione preventiva, inoltre è sempre presente sul menù un primo piatto: la frègola, (o frègula) una sorta di “cous-cous extralarge”: palline di semola tostate che si cucinano più o meno come il risotto, con arselle o, più raramente, con le cozze. Infine, a dispetto del cartello, ogni tanto compare anche il pane bruschettato e servono il caffè. Ecco un posto dove assaggiare la burrìda, il piatto tipico cagliaritano (pare di discendenza ligure-provenzale, ma decisamente casteddaiu) servito fra gli antipasti freddi: gattuccio di mare in un guazzetto con i suoi fegatini e le noci, alloro e un goccio di aceto. Se ci sono nel menù son da provare i bocconi (o murici, vedi foto): molluschi lessi che si mangiano come le lumache.
Altro must fra gli antipasti è il polpo, che qui cucinano nel modo più semplice possibile: lessato e condito con olio e prezzemolo. Fritto misto (possibilmente con la murena) e/o pesce del giorno arrosto con la salamoia sono i secondi obbligati. Se ce l’hanno val la pena di assaggiare l’anguilla, anche se più facile in autunno-inverno. Insomma: il pescato, freschissimo, dal mare al piatto, con il suo schietto sapore originario, senza alcun artificio.
Unico punto debole: non è raggiungibile troppo facilmente se non si ha l’auto (2,5 km da piazza Matteotti), ma una breve tratta in taxi è più che giustificata per mangiare in questa trattoria che riporta il calendario indietro agli anni Settanta. Sulla 30ina per un menù completo, ma a differenza della trattoria precedente, qui si può ordinare ciò che si vuole, il menù non è imposto.
(foto: linguaggio-macchina.blogspot.com)
Personalmente non mi sentirei di suggerire Lillicu (via Sardegna, 78) che gode di buona fama, ma ereditata dai fasti di un tempo. Oggi è un po’ tourist trap, l’ultima volta solo per antipasti e secondo, in quantità per niente generose, ho speso più che in un ristorante con la tovaglia di stoffa e i camerieri in divisa, ma qui siamo in un’osteria ruspante coi tavoli di marmo e nessun tovagliato.
Ammentos via Sassari 120 [Q.re Stampace]– 070 651075 – 347.7059649
Aggiungo questo indirizzo, perché per il visitatore può essere interessante assaggiare la cucina dell’entroterra, quella da agriturismo, senza uscire dal centro città. Salumi e formaggi, verdure sottolio, lumache, coratella, trippa; malloreddus (gnocchetti di semola rigati), macarrones de busa (fatti al ferro), ravioli di ricotta, culurgiones (agnolotti di patate e menta a forma di fico con una particolare chiusura-cicatrice a spiga); carni stufate o arrosto. Ricordo uno spezzatino di capra al sugo piccantino da leccarsi i baffi. Senza pretese, ma con atmosfera campestre: mestoli di rame e vassoi di sughero appesi. Si può scegliere fra 7 menù con differenti combinazioni dai 13€ ai 30€. Personalmente suggerirei uno di quelli di mezzo, antipasti+assaggio di primi, o antipasti+assaggio di secondi (entrambi includono acqua, vino, dolcetti sardi, moscato).
Lapola Vico Barcellona (Piazzetta Savoia) 070.650604
Trattoria casual, dove regna l’astice. Qui c’è appena appena più di mano in cucina e meno rigorosa osservanza della tradizione, rispetto ai precedenti, ad es: spaghetti al tartufo, gamberi e asparagi di mare. Qualche mese fa ho assaggiato dei gamberi crudi (abbattuti) deliziosi. L’astice è un secondo obbligatorio, lo servono in quantità generose. Ottimo rapporto Q/P. Conviene andarci con appetito e prendere il menù completo, 35€: 6 antipasti, primo o assaggi di 2 primi, astice a go-go, vino, acqua, caffè, dolcetti sardi e mirto o limoncello in chiusura.
Lapola: antipasti
[**Accanto al ristorante Lapola: Su scabecciu & sa frittura, 392 444 6192, street food con qualche tavolino. Low cost, piatti monouso, nessun servizio, niente toilette, ma piatti di mare di buona qualità, ottimo indirizzo per pranzo, ma è aperto anche a cena. Non solo friggitoria, ma anche primi ed altri piatti. Su scabecciu che gli dà il nome è il guazzetto discendente dell’escabeche spagnolo (scapece o scabeccio nel resto d’Italia). Fortemente consigliato.]
L’Osteria Gioia & Gusto via Rossini 65 – 339 185 5245
Un indirizzo decisamente fuori dal centro storico. Lo segnalo per l’irraggiungibile rapporto Q/P soprattutto del menù fisso del pranzo: un primo superabbondante di pasta fatta in casa con condimento di mare ed un secondo, in quantità un po’ più moderata, acqua, calice di vino e caffè: 10€. Bisogna prenotare per trovar posto. A cena sconsiglierei gli antipasti, preferendo i primi, che sono il loro cavallo di battaglia, ma da dividere in due perché saranno un 140 g.; fra i secondi il delizioso “tonno su tonno”: una torre costituita da un trancio di tonno grigliato, con sopra una tartare di tonno e in cima cipolle caramellate, su un letto di misticanza fresca o di bietole saltate.
Cavatelli ai gamberetti. Come si vede, i primi piatti dell’Osteria Gioia e Gusto non sono solo “abbondanti”… sono proprio porzioni doppie: un piatto è già ricolmo e nel tegame ce n’è altrettanto. Pasta fatta in casa e condimenti freschi di mercato.
Il famoso “tonno su tonno” dell’osteria Gioia e Gusto
Altri locali in questa categoria:__
Fra i numerosissimi ristoranti-trattorie del quartiere Marina, dove non manca qualche tourist trap, segnalo tre indirizzi che si distinguono per uno standard più che buono e affidabile. Tutti e tre propongono un menù completo (e abbondante) per cena a 25€, e a quello suggerirei di attenersi, non solo per il conto ma perché garantisce freschezza certa e più rapidità in cucina rispetto alla carta.
Il Malandrino via Barcellona 55/57 (070 234 6986) fa anche un menù da 33€. Presenti sulla carta anche crudi e tartare.
Testato di recente, ordinando alla carta, queste le impressioni: antipasti onesti senza particolari entusiasmi, tranne le cozze che sono risultate ottime. Le eccellenze sono arrivate dopo: tagliolini al nero di seppia con fiori di zucca e vongole da applauso (foto sotto). Buono ma non allo stesso livello l’altro primo, i raviolini di cernia con crema di bottarga. Pesci di prima scelta freschissimi e cucinati alla perfezione: una spigola alla vernaccia e un cappone all’acqua pazza con salicornia (alias asparago di mare). Abbiamo superato i 40€ a cranio, ma ci siamo trattati bene: abbiamo preso vino in bottiglia (Karmis della cantina Contini di Oristano, ottimo) e i pesci erano in quantità esagerate, oltre che squisiti. Abbiamo preferito la sala interna climatizzata. Gradevoli i tavolini sulla strada ma vanno bene se si è in due o al massimo in quattro.
Terra e mari via Barcellona 32 (070 655449) anche menù più light a 18€. Quasi dirimpetto al Malandrino (in mappa sono indicati insieme).
Locanda Margherita via Sardegna 64 (070 670486).
Inoltre, per provare qualcosa di più particolare:
Cogas via Sicilia 20/a (Q.re Marina) 070 670755: un localino giovane, tutto al femminile (Cogas, come il suo sinonimo bruxas, significa streghe); qualche piatto della tradizione: pane frattau (dischi di pane carasau bagnati nel brodo, conditi con sugo, pecorino e uovo in camicia), culurgiones, malloreddus, panadas. Anche apericena fino alle 21.
Gestito da sole donne pure Tavernae di Castello via Barcellona 45/47 – 070 311 0056; ha conservato il nome di quanto stava in Castello ma si trova alla Marina. Cucina sia di mare che di terra, con qualche slancio creativo, in un ambiente “easy”. Hanno il cinghiale in umido che non è facilissimo da trovare a Cagliari.
Osteria di Castello via Lamarmora 62 (Q.re Castello) – 070 684 8570 website. Una via di mezzo fra un’antica bottega gastronomica e una rosticceria, con un ricco assortimento di piatti che cambiano in continuazione. Piatti di plastica, nessun servizio, niente toilette. Ubicazione suggestiva nelle stradine di Castello.
Galaia City viale Diaz 37 – 070 756 6090 website
Se si vuol provare la cucina dell’isola di Carloforte (enclave ligure nel Sulcis) a Cagliari, questo è il locale indicato (escluso Luigi Pomata – vedi sotto – che sarebbe riduttivo definire solo “carlofortino”). Il tonno è il protagonista (se si capita nella stagione ideale: giugno-ottobre) dall’antipasto “tutto tonno” (carpacci, trippa, musciame…) alla bistecca di tonno come secondo. Fra i primi buona la carbonara di mare, il pasticcio carlofortino (un mix di paste diverse, al pesto e ragù di… tonno ça va sans dire) ma pure i piatti che non riguardano il tonno. Fra i 30 e i 40€.
[Un altro locale carlofortino di recente apertura è l’Osteria Tabarchina via Sardegna 12 (Q.re Marina) del quale non so nulla.]
Antica Cagliari via Sardegna 49 (Q.re Marina) – 070 734 0198 website. Un ristorante di buona qualità, lindo e curato, dove assaggiare ad esempio la bottarga a fette come antipasto accompagnata da qualche verdura fresca di stagione, o uno dei must della cucina cagliaritana: gli spaghetti arselle e bottarga. Qualunque piatto si ordini, dai crudi al pescato del giorno, non si sbaglia. Buoni pure i dessert, in particolare la sebada all’arancia e miele. Servizio professionale. Carta consultabile online. Antipasti e primi: 7-17€, secondi (contorni non inclusi): 10-24€ , dessert 4-7€. Business lunch 16€.
L’imperfetto Via Dei Genovesi 111 (Q.re Castello) – 070 461 9909
Suggestivo ristorante nel quartiere Castello, con archi e volte in pietra. Niente pesce, ma menù dell’entroterra sardo rivisitato, la giovane chef nuorese Marina Ravarotto si è formata presso il guru attualmente più quotato della cucina sarda, Roberto Petza. Non sconfina nella cucina molecolare, ma qua e là – con misura e senza snaturare la tradizione – affiora qualche spuma e qualche cottura a bassa temperatura. A mio avviso il pane frattau migliore di Cagliari lo si mangia qua. Niente vino della casa, cantina ben assortita però. Sui 40€.
L’Imperfetto
Martinelli’s via Principe Amedeo 18 (Q.re Marina) 070 654220 website. Aperto solo la sera, chiuso il lunedì. Piccino; bisogna prenotare con largo anticipo. Antipasti interminabili e di ottimo livello. Sui 40€.
Il Fanà Corso Vittorio Emanuele II 99 (Q.re Stampace) 070 680326, chiuso il lunedì. Ottima cucina, specie gli antipasti e i primi; da non perdere fra gli antipasti il loro famoso gamberone sgusciato in crosta di pane carasau. Fra i 35 e i 40€.
Taverna dai Matti Via Sardegna 44 (Q.re Marina) – 070 666437 website. Design minimal, “total white“, si segnala per i piatti del capace chef Jacopo Lenza. Antipasti fra i 9€ della zuppa di cozze e arselle e i 28€ del Plateau Royal di crudi; primi 9-24€; secondi (contorno non incluso) 13-36€; vini 13-38€.
Luigi Pomata Viale Regina Margherita 18 – 070 672058
Uno dei ristoranti top di Cagliari. Alta qualità, crudi e tonno protagonisti, rivisitazioni e cucina fusion, grande mano dello chef, impiattamenti spettacolari, gran carta dei vini. Pomata si è formato, fra gli altri, anche dal nostro omonimo Sirio Maccioni, a Le Cirque di New York. Orientativamente dai 50€ in su… Qui il menù nel dettaglio. Due sono i locali originati “per gemmazione” dalla sede madre: al piano sottostante il Bistrot, e accanto il Next Food & Lounge 070.654464: burger “gourmet”, pizza e aperitivi.
Dal Corsaro Viale Regina Margherita 28 – 070 664318. Elegante e di classe, da 50 anni è un’istituzione a Cagliari. Propone, oltre alla carta, un “menù della tradizione sarda” 70€, e un menù “cucina in movimento” 85€. Mentre il suo adiacente gemello più casual Fork offre due menù degustazione 55€, ma a pranzo propone due piatti a scelta al costo di 15€. La cucina di entrambe le sale è nelle sapienti mani dell’ultimo discendente della famiglia fondatrice, il giovane talentuoso chef Stefano Deidda, stella Michelin. Cantina con oltre 400 etichette. Chiuso il lunedì. Stanno appena sopra Luigi Pomata.
Da Marino al Saint-Remy via San Salvatore da Horta 7 (poco sotto P.zza Costituzione) 070.657377 Alta cucina, eccellenti materie prime, presentazioni dei piatti ricercate, ricca carta dei vini con ricarichi notevoli. È alloggiato in una sorta di segreta suggestiva ed intima con le pareti di tufo. Porzioni piuttosto “minimal”, ma d’altronde ci si va per un’esperienza sensoriale e non per grandi mangiate. Non meno di 50€ a testa che possono impennare di parecchio col vino. Chiuso la domenica. Qui il sito web (un po’ lento a caricare…)
Da provare, se non si è mai stati a Cagliari, la famosa “pizzetta sfoglia”, in realtà più parente del vol-au-vent, ma in formato XL, che di una vera e propria pizzetta. Si può trovare pressoché in tutti i bar della città. Occhio: va scaldata prima di essere mangiata, altrimenti perde la sua fragranza; in genere i bar le scaldano al momento, altrimenti esigere che le scàldino!
Sabores Vico dei Mille 1/Via Baylle 6 – 070 653216 website. Negozio di delicatessen: prodotti scelti da acquistare, confetture, conserve, bottarga sottovuoto, vini, pasta… Nell’ingresso di via Baylle serve taglieri di salumi e formaggi sceltissimi accompagnati da un calice di vino, ottima soluzione per un pranzo gustoso e rapido o per un aperitivo. Molto piccino, si affolla facilmente nelle ore di punta.
Dulcis pasticceria via Baylle 25 website. Pure qui shopping oltre che servizio al tavolo, atmosfera gradevole.
Durke via Napoli 66. Bottega vintage di pasticceria secca tradizionale con laboratorio annesso. Prezzi più elevati che altrove, tuttavia: 30€/kg gli amaretti!? …si paga la location turistica. Meglio limitarsi al cosiddetto “window shopping”, un’occhiata e via.
Grains Salita Santa Chiara, 15 (sopra Piazza Yenne) – 320 836 6417 website. Locale moderno ed essenziale, un po’ hipster, con piatti anche veggie ed attenzione al bio e al km0. Pizza con impasti di diversi tipi, farinata di ceci (fainé), zuppe, bruschette e taglieri. Birre artigianali e wine bar. Q/P eccellente. Menù pranzo 9€.
Café Libarium Nostrum via Santa Croce 33 (Castello). Celebre ed eccellente bar nel quartiere Castello con panorama spettacolare. Affaccia ad ovest, perciò si consiglia l’ora del tramonto. [Accanto al Libarium, il Milestone “Pizzorante” via Corte d’Appello 33. Da segnalare in quanto unica pizzeria in Castello. “Pizze gourmet” (così si legge sul menù) fra i 10 e i 14€, dessert 7€.]
Caffè De Candia Via De Candia 3 (Castello) adiacente al piano superiore del Bastione St. Remy. Buono per fare colazione, un caffè, un aperitivo o un dopocena. Ecco un posto dove provare le pizzette sfoglia (ma ripeto, le hanno quasi ovunque).
Café Plazuela piazza Carlo Alberto (Castello). Un caffè dove non suggerirei di pranzare, ma ottimo per una sosta, un caffè, ecc. proprio sotto la Cattedrale, due “piani” sotto, per la precisione, sulla piazzetta con la statua di San Francesco al centro.
Antico Caffè piazza Costituzione, ai piedi del Bastione di St. Remy. Come sopra: ok per colazione, per un caffè o un aperitivo, ma non suggerirei di mangiare qua; cucina non memorabile e vi troverete addebitati sul conto la location e i 160 anni di storia di questo bel caffè.
Segnalo due gelaterie nel quartiere Marina:
Vaniglia & Pistacchio Via Napoli 30 e Stefino via Dettori 30
* * *
Infine, benché non si trovi nel centro storico, merita una visita il Mercato di San Benedetto, nell’omonimo pulsante quartiere. Al sottopiano il pesce, al primo piano: carni, frutta e verdure, pane, salumi e formaggi. Ben servito dai bus (M-1-3-6-29-30-31), oppure circa 1km di bella passeggiata da Piazza Costituzione: o alberata e panoramica lungo Viale Regina Elena, o in alternativa attraversando un altro quartiere storico, finora non menzionato: Villanova (Ztl). Da Via Sulis, con belle boutique, caffè, ristoranti “upscale”, fino a piazza San Domenico (pizzeria Il Fantasma), poi via Tempio.
* * *
Aggiungo, su segnalazione di amici, due categorie opposte: 2 indirizzi per carnivori e 3 vegetariani e/o vegani.
BISTECCHERIE:
Red Steakhouse Corso Vittorio Emanuele 189. Piccolo e semplice, ottime carni.
El sabor argentino via Pola 16. Autentico argentino, appena defilato rispetto al centro.
VEGGIE/ VEGAN:
tre indirizzi che si trovano in asse a breve distanza l’uno dall’altro. In ordine da Piazza Yenne addentrandosi nel Corso:
Universo Vegano Corso Vittorio Emanuele 14, fa parte di una catena con 18 sedi in tutta Italia.
La Terra di Mezzo Via Porto Scalas 1, il più casual dei tre, “Bio-vegetariano” fa la formula a buffet.
Gintilla Corso Vittorio Emanuele 210, website. Fra i tre il più moderno ed elegante. Ha una sede anche a Porto Rotondo.