Almeno dieci giornalisti dei maggiori media della Florida sono stati licenziati (o è stato interrotto il rapporto di collaborazione) non appena si è scoperto che ricevevano mazzette (fino a centinaia di migliaia di dollari) dall’amministrazione Usa per sottominare il castrismo a Cuba, distorcendo o falsificando notizie.
Pablo Alfonso, giornalista de El Nuevo Herald da Cuba, ha ricevuto a partire dal 2001 la cifra più consistente, pari a 175mila dollari. Nel libro paga anche direttori, reporter ed opinionisti di Channel 41 e di Diario Las Américas, oltre che del Nuevo Herald, consociato del Miami Herald che ne dà notizia. I pagamenti avvenivano tramite Radio TV Martí, emittente governativa Usa, che paradossalmente non può trasmettere nel territorio Usa a causa delle leggi anti-propaganda.
“A Cuba da decenni vige una stretta censura informativa” sottolinea sul suo blog il Prof. Gennaro Carotenuto, latinoamericanista. “Se si replica con la sistematica manipolazione e falsificazione dell’informazione su quello stesso paese – come tutti i più seri latinoamericanisti denunciano da decenni – è purtroppo la libera stampa ad uscire con le ossa rotte.”

Vi rimando alla pagina del sito di Carotenuto, che si chiede come mai La Repubblica abbia “bucato” questa notizia. Chi mastica l’inglese può leggere quanto riporta il Miami Herald.

http://www.miami.com/mld/miamiherald/news/breaking_news/15466239.htm

http://www.gennarocarotenuto.it/dblog/articolo.asp?articolo=706