«Il governo federale sta valutando la richiesta di una compagnia dello Utah di importare scorie a basso livello di radioattività dall’Italia» scriveva il 28 febbraio il giornale di Boston THE CHRISTIAN SCIENCE MONITOR. «Se accolta, la compagnia potrebbe portare fino a 20mila tonnellate di tubature, liquami, legno, indumenti contaminati ed altro materiale lievemente radioattivo da impianti nucleari italiani in Tennessee; trattarne la maggior parte, quindi smaltire il resto nello Utah. Per gli Usa sarebbe di gran lunga la maggiore importazione di scorie nucleari. “Accettare questo carico dall’Italia spalancherebbe le porte alle scorie nucleari da tutto il mondo. La Commissione per il nucleare (NCR) deve smaltire prima le scorie prodotte in questo Paese, non accettare scorie da fuori che saturano i siti esistenti” afferma Tom Clements del gruppo Amici della Terra. “Ci sono siti disponibili e capaci di accettare materiale: per questo consultiamo Tennessee e Utah” dice il portavoce dell’NCR David McIntyre. “Se gli Stati dicono no, non li importiamo”. A tutt’oggi il governatore dello Utah non si è opposto.»
Questa scarna traduzione-riassunto dell’articolo è apparsa venerdì 29 sulla rassegna stampa estera di Epolis (che curo tre volte alla settimana).
Vedi l’intero articolo originale (in inglese):
http://www.csmonitor.com/2008/0228/p03s03-uspo.html
Ne ha parlato pure Andrea Mameli sull’Unione Sarda e riprendendo articoli e temi sul suo blog:
http://linguaggio-macchina.blogspot.com/
Così Andrea Mameli sul post " Scorie radioattive italiane? No, Thanks…":
"Io l’ho saputo da una mia amica che abita a Salt Lake City. Ma finora la notizia dai quotidiani dello Utah (come The Salt Lake Tribune) è rimbalzata in Italia solo nei blog (in particolare Ecoalfabeta da cui ho ricavato l’immagine pubblicata sotto). Una piccola comparsa nella rubrica di Paolo Maccioni su Il Sardegna venerdì scorso e un mio articolo sull’Unione Sarda di oggi. Dalle ricerche via web non ho rintracciato la notizia su altra stampa italiana. Se siete al corrente di altri articoli vi prego di informarmi, come ha fatto Paolo."
Né a me né a lui consta che se ne sia parlato sui media italiani. Se ci sbagliamo potete segnalarcelo sui nostri relativi blog.
Ma intanto ci si può già chiedere, come mai non ha avuto risonanza questa notizia nonostante riguardi l’Italia da vicino?
Fate una visita sul blog di Andrea dove l’argomento è più approfondito.
Caro Paolo, abbiamo postato la notizia anche sul blog
che gestiamo a quattro mani io e Daniele Gouthier:
LA STAMPA PERDE LE SCORIE
http://tuttigiuperterra.wordpress.com/
appena possibile interpelliamo la mia amica che abita a Salt Lake City
grazie, ciao
Andrew
Ciao Paolo, sono l’amica di Andrea che vive a Salt Lake City. Ho saputo delle scorie circa due mesi fa proprio quando infuriava il casino di Napoli e poi quando e’ successo a Cagliari e ho visto la gente (anche giustamente) incavolata, ho scritto ad Andrea. Quello che mi urta e’ l’ipocrisia di molti benpensanti: Sinche’ e’ l’immondezza napoletana allora mi indigno, ma quando esporto io la mia cacca negli altri paesi va bene! Per carita’ mi piacerebbe di piu’ sapere che cavolo fa il governo in mio nome (nel mio caso sia italiano che americano). Ciao e un saluto dalle Rockies. Stefania
Sono ancora sconvolto dalla notizia (appresa da Stefania) della scomparsa del carissimo Bruno Orrù, instancabile e generosissimo animatore del circolo sardo di New York, quindi non ho nessuna voglia di scherzare.
Ma desidero informarvi della pubblicazione di un articolo sulla gazzetta del mezzogiorno (che si attribusce un inesistente titolo di ESCLUSIVA, dato che io e Paolo siamo arrivati prima!) ma vale la pena di leggerlo per il riferimento alle dichiarazioni della società incaricata di effettuare i trasporti:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_esteri_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=196050&IDCategoria=7
Andrea
Lettera pubblicata sul quotidiano L’Unione Sarda, 7 marzo 2008, pagina 18.
“Leggo su L’Unione Sarda di lunedì l’articolo di Andrea Mameli “Scorie nucleari, bugie e cattiva scienza. Finalmente delle informazioni sul nucleare che si basano su fatti e dati precisi e documentati. Sono stanca di sentire persone che auspicano il ‘ritorno del nucleare in Italia’ sbandierandone i fantomatici vantaggi in termini di costi e di produttività e si dimostrano totalmente disinformati sui pericoli e le problematiche relative allo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Sono le stesse persone che ironizzano sulle ‘energie rinnovabili’ quasi fossero illusioni di menti fastidiose, ma non si accorgono di essere ormai fuori dalla realtà. Ancorati, loro sì, a illosioni. Ben venga l’informazione libera e documentata a buttar giù il muro di silenzio eretto da chi ha interesse a tenerci nell’ignoranza.”
FRANCA GARBA. CAGLIARI
il 4 marzo ne ha scritto Marisa Ingrosso su La Gazzetta del Mezzogiorno
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_esteri_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=196051&IDCategoria=1