La UE reintroduce la pena capitale
Di nascosto, surrettiziamente “nella nota di una nota del Trattato di Lisbona“, come lamenta il professor Karl Albrecht Schachtschneider, accademico tedesco, che giudica “scandaloso” il modo in cui è stata introdotta.
Leggere per credere (in inglese):
qui su The Brussels Journal
e
qui su Executive Intelligence Review
Mentre il testo formalmente la abolisce, la nota la riabilita, dicendo “except in the case of war, riots, upheaval”, cioè in caso di guerra, disordini o insurrezione. E chi deciderà che i disordini sono di una gravità o intensità tali da far sospendere l’abrogazione della pena capitale? Questo il Trattato di Lisbona non lo dice, e come potrebbe? Se ha nascosto una tale aberrazione a pié di pagina figurarsi se affronta i termini più oscuri e imprevedibili della questione.
«Il 13 dicembre, i capi di stato europei a riuniti a Lisbona hanno firmato il Trattato di Riforma Europea, che ha preso il nome di Trattato di Lisbona. Non c’è dubbio che l’intenzione era quella di dire “procediamo a ratificare questo trattato il prima possibile, senza un dibattito pubblico, senza un dibattito parlamentare, altrimenti saremo sconfitti”.
Ad esempio, in Germania il testo del nuovo trattato non è stato pubblicato, quello che è stato pubblicato è il testo della Costituzione bocciata dal referendum in Francia e in Olanda nel 2005. A questo è stato aggiunto un testo che dice “al trattato vecchio si applicano le seguenti modifiche… articolo 1, comma b… la frase tot sostituisce la frase tot…”
State sicuri che due parlamentari in tutto, forse un giornalista, hanno letto tutte queste modiche; ma nessun’altro. Perché il testo originario, quello del trattato originale, è già così impenetrabile che non si capisce, a meno che il lettore non sia un esperto giurista.
Solo perché un bravo studente di legge di Lipsia s’è preso la briga di leggere tutta questa roba, e poi a pubblicarlo sul sito di un parlamentare tedesco (l’on. Gauweiler), il Governo è stato costretto a far circolare la versione provvisoria del Trattato.
Nel frattempo, alcuni giuristi di fama internazionale hanno scritto delle perizie sul nuovo trattato, che io raccomando veramente a tutti di voi. Una è quella prof. Schachtschneider, che è uno dei giuristi tedeschi che ricorse in appello, alcuni anni fa, contro il Trattato di Maastricht, e contro l’euro. Un altro è il prof. Klecatzky, ex ministro della Giustizia, che è uno dei padri della Costituzione austriaca.»
Così Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà tedesco (Buergerrechtsbewegung-Solidaritaet) alla conferenza di Roma (28.2.2008)
La notizia è apparsa su movisol.org poi ripreso da beppegrillo.it, comedonchisciotte.org e da effedieffe.it …ma sul mainstream massmediatico?
Che fa il main stream m.m, chiedi tu? Dorme Ecco che fa