Metastasi e pensieri quotidiani

Due famose cellule metastatiche del passato. Nella foto a destra si nota come complottano per distruggere l’organismo. Ma furono debellate: è storia.

Altri pensieri quotidiani:

«Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando e distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti sottili modi la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine.»
Primo Levi

“Ai tempi del fascismo non sapevo di vivere ai tempi del fascismo”
Hans Magnus Enzesberger

«Noi ebrei sappiamo bene cosa significhi essere perseguitati, demonizzati, sterminati. Per questo, da ebreo italiano e da cittadino democratico, non posso che guardare con orrore e preoccupazione alla campagna d’odio verso i Rom».
Amos Luzzatto, già presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane.

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One Response to Metastasi e pensieri quotidiani

  1. un inteleTuale dicono:

    Alle citazioni riportate nel post ne aggiungerei due dello stesso tenore. Sono entrambe di Pier Paolo Pasolini (1922-1975). Quell’uomo non finirà mai di stupirci per la sua profetica lungimiranza.
    Da un articolo di Pasolini che risale al 9 dicembre 1973:
    «Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogan mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione) non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre…».

    O ancora (da Vie Nuove n. 36, 6 settembre 1962): «L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.»

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